La potenza dell’opinione: inarrestabile e preoccupante

Nel suo articolo “La potenza dell’opinione, inarrestabile e preoccupante” (Corriere della Sera, 29 marzo 2022, p.26), Giuseppe De Rita analizza come la nostra società contemporanea sia dominata da un effervescente opinionismo. Questa tendenza all’opinione superficiale allontana le persone da alti livelli culturali e influisce pesantemente su notizie, politica ed economia. In questo contesto, sembrano contare più le ondate di opinioni che si formano su vari argomenti che i temi stessi.

De Rita sottolinea i valori che l’opinionismo trascura: l’approfondimento, il confronto e la dialettica, fondamentali per raggiungere una conoscenza profonda. Egli esprime preoccupazione per come la comunicazione sia spesso bloccata in un ciclo di opinioni autoalimentate e incontrollate.

Il concetto di “opinionismo” è visto in maniera negativa. Esso imprigiona la società in una cella di superficialità, in cui le verità personali si scontrano costantemente senza mai raggiungere un consenso basato su fatti concreti. Le opinioni, spesso prive di prove, condizionano morbosamente la massa, come dimostrano gli articoli di giornale che mascherano la mancanza di una base concreta con posizioni soggettive prive di valore fattuale.

Valori come l’approfondimento, il confronto e la dialettica sono cruciali per una conoscenza più ampia, se utilizzati correttamente. L’opinione odierna, superficiale e spesso non dialogica, si contrappone alla pratica di ascoltare e confrontarsi con gli altri. Approfondire un tema permette di comprenderlo nella sua interezza e di costruire basi fattuali a suo sostegno. Confrontarsi e dialogare con un altro individuo su un tema arricchisce la conoscenza di entrambi, come insegna Socrate con la sua dialettica, basata su domande e ascolto per far emergere la verità.

Le preoccupazioni di De Rita riguardano la progressiva potenza dell’opinione che potrebbe portare a conseguenze drammatiche. Immagina una società futura in cui anche i fatti scientificamente provati diventano oggetto di dubbi e discussioni, rendendo la matematica stessa un’opinione. Una tale società, in cui le opinioni senza controllo superano i fatti in credibilità, sarebbe facilmente indottrinabile, poiché il pensiero critico delle persone sarebbe ridotto al minimo, rendendole manipolabili dalle opinioni altrui.

L’opinione: un diritto e una responsabilità

Tutti hanno il diritto di manifestare il proprio pensiero utilizzando la parola, lo scritto e ogni mezzo di diffusione.”, così si legge nell’articolo 21 della Costituzione Italiana. L’opinione non è altro che l’espressione concreta di questo diritto: un pensiero personale su qualsiasi argomento, divulgato attraverso vari mezzi di comunicazione. Questo diritto, sancito dalla legge, deve essere garantito a ogni individuo, indipendentemente da sesso, religione ed etnia, pur rispettando i limiti della legge e del buon costume.

L’opinione, tuttavia, non è una verità assoluta. Essendo soggettiva, riflette le convinzioni individuali, che possono essere errate. È quindi cruciale riconoscere a ogni persona non solo il diritto di esprimere il proprio pensiero, ma anche il diritto di nutrire dubbi e di porsi domande sulla veridicità delle opinioni altrui.

In una società moderna, sviluppare un forte pensiero critico è fondamentale per formulare correttamente le proprie opinioni e non essere manipolati da convinzioni false. Giuseppe De Rita, nel suo testo, evidenzia come spesso le persone non si interessino della dimensione scientifica di una malattia, ma piuttosto dell’onda di opinione che si forma attorno a essa. Un esempio emblematico è la pandemia da COVID-19, durante la quale molte persone hanno dato credito a opinioni non supportate da esperti, aumentando il panico generale e i rischi per la salute pubblica. Le opinioni di giornalisti e opinionisti, prive di basi scientifiche, hanno influenzato comportamenti pericolosi, come il rifiuto di indossare mascherine o di vaccinarsi, mettendo a rischio la salute collettiva.

L’unico modo per combattere questa ignoranza è attraverso l’approfondimento, il dialogo e il confronto. Senza questi valori, non si può fare cultura, raggiungere una sintesi politica o governare efficacemente la società. Il predominio dell’opinione sulla vita di una comunità porta a una banalizzazione della realtà, privandola della sua complessità e varietà.

In sintesi, l’opinione è un diritto che deve essere affiancato dal diritto di nutrire dubbi. Utilizzando l’approfondimento e la dialettica, possiamo sviluppare un pensiero critico, formulare convinzioni solide e rispettare le opinioni altrui. Questo ci permette di avvicinarci a un livello di cultura e conoscenza più elevato, costruendo una società più informata e consapevole.

Mosè Gobbetti 5G

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