IL MIO PURGATORIO, Dante profeta di speranza

Dalla nostra inviata alla mostra

Adoro la letteratura ed ho apprezzato così tanto l’uscita didattica del 4 maggio “Il mio Purgatorio” a Castel San Pietro, sia per il contenuto della mostra che per la possibilità di vedere da vicino una delle mete artistiche più conosciute di Verona.
Non avevo mai visitato all’interno Castel San Pietro, nonostante io abbia percorso decine e decine di volte
quelle infinite scale che mi hanno portato alla vista più bella di Verona. Potervi accedere è stata per me una sorprendente scoperta: luogo ideale per farci addentrare nel Purgatorio di Dante. Le luci proiettate sulle pareti, le voci e i volti mi hanno aiutato ad immedesimarmi in Dante: un vivo nell’aldilà, tra le anime dei morti.
Una giovane guida ha illustrato a me e ai miei compagni quello che è stato il percorso del poeta nella cantica: dalla porta dell’uscita dall’inferno, dove Catone, guardiano del Purgatorio, avverte Dante dei pericoli del lungo pellegrinaggio che lo sta aspettando, fino al paradiso terrestre, dove incontrerà Beatrice, la donna a cui dedica la maggior parte delle sue opere.

Per correr miglior acque alza le vele
omai la navicella del mio ingegno,
che lascia dietro a sé mar sì crudele;

e canterò di quel secondo regno
dove l’umano spirito si purga
e di salire al ciel diventa degno.

Divina Commedia, Purgatorio, Canto I


Essendo al terzo anno, l’argomento previsto nel percorso di letteratura è la cantica dell’inferno: nonostante il Purgatorio sia a noi ancora sconosciuto, ho compreso e vissuto in prima persona il viaggio, riuscendo a cogliere le tentazioni, il peso emotivo, la sofferenza, di coloro che stavano espiando i loro peccati per poter successivamente accedere al Paradiso.
Un altro aspetto che mi ha colpito è l’attualità del poeta Dante, sottolineato anche dalla guida: Dante infatti, nel lontano 1300, ha affrontato il tema dell’amore vissuto come eccesso e gli ha dedicato una cornice del Purgatorio. È importante sottolineare ciò in quanto, a scuola, quello che troviamo nel libro di letteratura lo sentiamo molto lontano da noi: non è così e Dante ne è la prova! Inoltre nel Purgatorio ci sono due fiumi molto particolari: il Lete, le cui acque hanno la capacità di farti scordare tutto il male inflitto in vita e l’Eunoè, che al contrario vivifica il bene compiuto. Sono dei simboli della Pace raggiunta e sono importanti perché basterebbe anche solo il ricordo del dolore, per condizionare la serenità delle anime purificare uscite dal Purgatorio.

La bellezza del luogo ci ha fatto dimenticare il fuori, come se in quel momento ci fossimo solo noi e una delle più grandi opere della letteratura italiana. Ciò mi ha permesso di apprezzarla meglio di quanto avrei mai potuto fare tra i banchi di scuola.
Il nostro percorso è stato molto coinvolgente!!
Della letteratura amo leggere poesie, prose e in esse mi ritrovo: una storia d’amore o un’esperienza in particolare. Spesso ciò mi aiuta a mettere in ordine le idee, trovare nuove parole e modi per esprimermi, dare un nome ad emozioni da cui sono sovrastata, confusa o spaventata. Non tutto ciò che leggo riesce a prendermi nel profondo anche se mi piace vivere quello che leggo con leggerezza, apprezzando le nascoste grandi ma talvolta impercettibili verità.

Anna Zuccotto 3G

Per saperne di più visita il portale della mostra al link https://danteprofetadisperanza.it/purgatorio/

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