L’economia comportamentale è un ramo dell’economia che analizza le scelte economiche utilizzando la psicologia per studiare modelli di comportamento alternativi a quelli dettati dall’economia tradizionale. Uno dei maggiori esponenti dell’economia comportamentale è lo statunitense Richard Thaler, premio Nobel per l’economia nel 2017, che insegna all’Università di Chicago.
Mentre l’economia tradizionale si basa su dati e comportamenti di persone che agiscono in maniera razionale, l’economia comportamentale si basa sul fatto che non sempre le persone prendono delle decisioni o agiscono in modo razionale. Secondo gli studi degli economisti comportamentali, infatti, molti individui agiscono sulla base di sensazioni e autovalutazioni.I comportamenti che spesso influenzano le scelte sono ad esempio l’effetto gregge (gli individui imitano i comportamenti della maggioranza delle persone o di persone note) e la preferenza per lo status quo (gli individui non amano i cambiamenti e una volta presa una decisione non si pongono molte domande).
Per evitare quindi che gli individui prendano troppe “decisioni sbagliate”, è importante la figura degli “architetti delle scelte” che indirizzino a scelte consapevoli nell’interesse dei singoli e della società. In questo caso parliamo di NUDGE, la spinta gentile, in cui gli architetti delle scelte non si limitano a verificare le scelte delle persone, ma spingono gli individui verso una direzione più adatta sia per loro stessi sia per la collettività. Questa spinta non avviene imponendo degli obblighi, ma avviene attraverso degli stimoli che possono essere di informazione o visivi ecc. In questo periodo storico possiamo notare che l’economia comportamentale e i nudges vengono utilizzati moltissimo.
Per quanto riguarda i vaccini, come sappiamo il governo ha per ora deciso di non inserire l’obbligo vaccinale, ma sta cercando di spingere gli italiani a vaccinarsi attraverso l’introduzione del green pass per permettere a chi ne è provvisto di andare nei locali al chiuso, di partecipare ad eventi sportivi, concerti e altre attività. E’ giusto che sia stata fatta questa manovra perché molte persone prima dell’introduzione del green pass, che in questo caso potremmo definire una “spinta gentile”, non si erano vaccinate perché contrarie al vaccino, ma solo per paura e indecisione. Si sa che per ora il green pass si può ottenere anche facendosi un tampone, ma in molti hanno preferito vaccinarsi affidandosi alla scienza e lasciando da parte le proprie titubanze perché farsi il tampone, tra l’altro, è impegnativo economicamente e non è una cura. Sicuramente una corretta e chiara informazione sui vaccini può far aumentare la fiducia delle persone affinché vi facciano ricorso. Vaccinarsi significa trovare una soluzione alla prigionia che stiamo vivendo da due anni, significa non essere un pericolo per le persone fragili. Nessuno di noi sa con certezza quale sia la scelta migliore, ma è certo che il vaccino ci dia una possibilità per tornare alla vita normale.
Riccardo Cavazza 3G