Lo scorso 29 novembre, le classi quinte del nostro istituto hanno partecipato all’incontro “Verona Strada Sicura”, un evento su un tema di grande importanza per noi giovani, molti dei quali già guidano la moto o si preparano a conseguire la patente. Una responsabilità nuova, che non deve mai essere sottovalutata.
L’incontro ci ha permesso di osservare da vicino la cruda realtà degli incidenti stradali, attraverso immagini e video brutali e dolorosi, difficili da dimenticare. Spesso, quando si parla di sicurezza stradale, si tende a descrivere i rischi in modo astratto, ma, come ci hanno spiegato gli operatori, è essenziale affrontare la dura realtà. Abbiamo visto immagini reali di incidenti, alcune talmente forti da essere parzialmente censurate, che mostravano persone decedute a causa di impatti violenti. Questo ci ha fatto riflettere su come anche piccoli dettagli, come indossare la cintura di sicurezza solo per non far suonare il sensore, possano avere conseguenze gravissime per chi guida e per i passeggeri.
Un altro aspetto interessante emerso durante l’incontro è che la responsabilità degli incidenti non è sempre esclusivamente del conducente. In uno dei video proiettati, un motociclista, pur rispettando i limiti di velocità su una strada di montagna, si è trovato improvvisamente davanti a un cartello di lavori in corso posizionato al centro della corsia. Solo i suoi riflessi pronti gli hanno permesso di evitare uno schianto. Questo episodio ci ha fatto capire quanto sia importante moderare la velocità ed essere sempre vigili, per affrontare qualsiasi imprevisto.
Si è parlato anche di un fenomeno spesso trascurato, quello dei “curiosi” e del ruolo dei social media in caso di incidenti. In autostrada, ad esempio, si creano file di curiosi che rallentano per osservare un incidente, causando a volte tamponamenti o altri sinistri. Inoltre, la tendenza a filmare e condividere immagini tragiche sui social può avere conseguenze drammatiche: un parente della vittima potrebbe venire a conoscenza dell’accaduto in questo modo, reagire con panico e, nel tentativo di raggiungere il luogo dell’incidente, mettere a rischio la propria vita.
Infine, abbiamo avuto la possibilità di ascoltare due testimonianze toccanti: quella della mamma di Simone e quella di Roberto. La mamma di Simone ci ha raccontato la tragica storia di suo figlio, investito mentre attraversava sulle strisce pedonali da un’auto che l’ha scaraventato in aria. Il suo racconto ci ha fatto riflettere su quanto una distrazione alla guida possa distruggere la vita di un’intera famiglia.
Roberto, invece, ci ha parlato della sua vita cambiata per sempre dopo essere stato investito e costretto sulla sedia a rotelle. Con grande sincerità, ha condiviso anche la sua esperienza di ex alcolista e tossicodipendente, raccontando i rischi corsi guidando sotto l’effetto di alcol e droghe, a tal punto da dover chiudere un occhio per non vedere doppia la strada.
Incontri come “Verona Strada Sicura” sono fondamentali, perché toccano l’animo di noi giovani e ci fanno riflettere su aspetti che spesso dimentichiamo o sottovalutiamo. Ogni nostra azione sulla strada può avere conseguenze irreparabili, non solo per noi stessi, ma anche per gli altri. È una lezione che porteremo con noi, perché la sicurezza stradale è una responsabilità che appartiene a tutti.
Vittoria Spanu 5G