In quest’epoca dominata dalla tecnologia e dall’avvento dell’intelligenza artificiale, è fondamentale intraprendere azioni volte a restituire centralità all’essere umano: questo è il pensiero dell’ex premier spagnolo José María Aznar, che noi studenti della classe 5G, insieme ad altre classi provenienti da diversi istituti e città, abbiamo avuto l’opportunità di intervistare presso l’Osservatorio Permanente Giovani Editori di Firenze, grazie al “Progetto Città”. Scopo di tale progetto è stato quello di dare voce e spazio ai giovani, introducendoli alla vita politica nella convinzione che le nuove generazioni siano la risorsa più importante, capaci di unire la società e protagoniste del futuro, poiché hanno il tempo per cambiarlo e renderlo migliore.
Durante l’incontro, i temi affrontati sono stati molteplici.
In primo luogo, si è discusso del conflitto russo-ucraino, che da quasi tre anni domina i dibattiti economico-politici europei e mondiali. Aznar ha sottolineato come oggi si stia sempre più banalizzando l’uso dell’arma nucleare. Dopo la Seconda guerra mondiale, il potere nucleare si è diffuso al punto da renderlo impossibile da contrastare: “La società ha creato un’arma in grado di distruggere se stessa”, ha affermato l’ex premier. Parlando delle cause alla base del conflitto, Aznar ha spiegato che la Russia non accetta l’idea che l’Ucraina possa entrare a far parte dell’Unione Europea. Lo stesso presidente russo Putin non accetta condizioni o compromessi volti a placare la crisi mondiale, sia sul piano militare che civile. Secondo Aznar, il fatto che il resto del mondo non prenda decisioni concrete, lasciando che il conflitto segua il proprio corso, rappresenta già una decisione implicita: questa posizione, infatti, non solo trasmette un messaggio di scarso interesse verso i diritti e gli interessi umani, ma rafforza anche l’immagine di Putin come leader forte.
Un altro tema rilevante trattato è stato quello dell’elezione di Trump e del suo impatto sull’Europa. L’ex presidente americano non è favorevole alle alleanze, e ciò, secondo Aznar, potrebbe spingere l’Europa a prendere in mano il proprio futuro per garantirsi stabilità, oppure a soccombere alla potenza di Stati politicamente ed economicamente superiori. Aznar ha dichiarato: “Sono realista: oggi il PIL globale è suddiviso in un 26% dell’America, un 16% della Cina e soltanto un 16% dell’Europa”. Ha proseguito descrivendo l’Europa come un “museo” e sostenendo che dovrebbe rivedere le proprie politiche seguendo cinque punti fondamentali: demografia, economia, difesa militare, potere tecnologico e potere culturale.
Riguardo al tema dell’immigrazione, questione centrale anche nei dibattiti del parlamento italiano, Aznar ha evidenziato l’importanza di affrontare la crisi demografica. Ha spiegato che la demografia è un conto, mentre l’immigrazione è un altro: se l’immigrazione legale non costituisce un problema, quella illegale genera squilibri e difficoltà di integrazione. Per coloro che non parlano la lingua del paese ospitante, è necessario avviare processi di integrazione culturale, linguistica ed etica.
Gli studenti hanno infine chiesto all’ex premier un bilancio sui suoi due mandati consecutivi. Aznar ha ricordato che la prima emergenza affrontata dal suo governo fu quella del terrorismo: la Spagna subì numerosi attentati, di cui due mirati proprio a lui. Questa situazione rese evidente la necessità di allearsi con altre potenze e creare un solido ponte con i paesi impegnati nella stessa lotta. Questa strategia fu anche utile per perseguire un altro obiettivo: fare in modo che la Spagna non ricoprisse più un ruolo marginale all’interno dell’Unione Europea.
Al termine dell’incontro, durante la cerimonia di consegna del “Premio Progetto Città 2024”, Aznar ha ribadito la necessità di promuovere l’acquisizione di nuove conoscenze, affinché i giovani possano sviluppare un pensiero critico e avere un ruolo attivo nella politica contemporanea. Secondo l’ex premier, una buona formazione è la chiave per costruire una società composta da cittadini consapevoli, evitando così forme di isolamento e indifferenza di fronte ai grandi temi che dominano i dibattiti quotidiani.
Anna Zuccotto 5G