In occasione della settimana contro la violenza sulle donne, questa raccolta presenta riflessioni degli studenti sul tema della verginità, ispirate dai versi di Ludovico Ariosto. Un percorso critico per indagare il peso culturale di questo concetto e il suo ruolo nelle dinamiche di genere.
“La verginella è simile alla rosa,
ch’in bel giardin su la nativa spina
mentre sola e sicura si riposa,
né gregge né pastor se le avvicina;
l’aura soave e l’alba rugiadosa,
l’acqua, la terra al suo favor s’inchina:
(…)
Ma non sì tosto dal materno stelo
rimossa viene e dal suo ceppo verde,
che quanto avea dagli uomini e dal cielo
favor, grazia e bellezza, tutto perde.
La vergine che l’ fior, di che più zelo
che de’ begli occhi e de la vita aver de’,
lascia altrui corre, il pregio ch’avea inanti
perde nel cor di tutti gli altri amanti.”
Orlando Furioso, I, ott. 42-43
Qui Ariosto parla della verginità attraverso uno dei suoi più sbeffeggiati personaggi: Sacripante.
Per questo autore, rimanere vergini fino al matrimonio era un valore? Lo era per la sua epoca? E oggi, nel tuo mondo, lo è? C’è ancora differenza di genere? E tu, sinceramente, cosa ne pensi?
Ludovico Ariosto, nei panni del cavaliere Sacripante, affronta il tema della verginità femminile e di come una donna non più vergine perda valore agli occhi degli uomini. Eppure mi permetto di dire che questo autore non sembra avere come intento quello di imporre una morale. Infatti più volte nei suoi canti si possono trovare delle autocritiche che lo ridimensionano da maestro di vita a semplice uomo, come tutti noi. Quindi sono convinto che Ariosto abbia scelto di parlare di questo argomento tramite la figura di Sacripante per una ragione ben precisa, ovvero dimostrare la stupidità del concetto, utilizzando un personaggio incoerente come il cavaliere pagano. Infatti, nel momento in cui Sacripante crede che Angelica sia ancora pura come quando mamma l’ha fatta, egli pensa subito di approfittarsi di lei. Tutto ciò per dimostrare che l’unico motivo per il quale gli uomini sono interessati alla verginità di una donna è quello di essere i primi a “cogliere il fiore”. Oggi molti perdono la verginità ancor prima di aver compiuto 18 anni, ma questo di per se stesso non dovrebbe rappresentare un problema. Ciò che personalmente trovo preoccupante sono le ragioni per cui succede. Ci si sente come in obbligo di affrettare le cose, come se perdere la verginità fosse un passaggio obbligatorio per sentirsi grandi. Se c’è chi, invece, deve giocare in difesa, quello è il genere femminile. Ciò mi lascia sempre stranito poiché non comprendo come dopo secoli, siamo ancora bloccati all’idea medioevale che l’uomo può e la donna non può. L’unica cosa che siamo stati capaci di fare è stata di abbassare l’età in cui ci si concede. J. D.
Credo che ogni persona debba essere libera di vivere le proprie esperienze senza essere giudicata, finché non causa danni a qualcuno. La fedeltà al proprio compagno/a è uno dei valori più importanti, se si è impegnati in una relazione, e solo nel caso del tradimento, è giusto giudicare. Nell’ Orlando furioso vediamo una situazione simile quando Orlando scopre che Angelica aveva avuto vari rapporti con Medoro. Prima di impazzire del tutto, la definisce: “donna ingratissima”, che con la sua noncuranza nei confronti di chi era vissuto per lei, è stata capace di scindere il vecchio Orlando, paladino coraggioso, dal nuovo, pazzo e furioso. D. T.
Sento tantissime storie di ragazze che perdono la verginità ubriache o col primo che incontrano. Io credo nei valori della famiglia, nel “per sempre”, sono una sognatrice. Ovviamente non sono contraria a perder la verginità con un ragazzo che si frequenta da un po’ e che si ama, ma non giudico neanche chi vuole arrivare vergine al matrimonio; semplicemente non ne vedo una qualità aggiunta: basta che la prima volta sia per amore. M. F.
Secondo me c’è ancora differenza tra la verginità femminile e maschile. Se è un uomo a perderla non è una cosa da tanto, ma se è una donna, questa viene guardata male da tutti e rischia di essere etichettata con vari nomignoli. Essendo cresciuto in una famiglia molto credente, considero il valore della verginità importantissimo, perché la nostra religione afferma che si fa l’amore solo dopo il matrimonio. Oggigiorno questa cosa non è vista come la penso io: alcuni lo ritengono un vanto aver avuto rapporti da giovanissimi e con tanti ragazzi/e differenti e in genere si pensa che ognuno debba essere libero di fare l’amore quando vuole; ovviamente io non ho niente contro tale libertà, che comprende anche scelte come la mia. M. O.
Per Ariosto bisognava vivere nella tranquillità del presente, senza troppe aspettative e piani futuri, né ambizioni politiche. Piuttosto egli pensava che fosse invincibile la passione carnale e l’amore una forza travolgente, da perderci il senno, cioè il senso di sé. I suoi cavalieri ne sono infatti travolti. Anche ai ragazzi di oggi succede, ma capita che non sappiano rispettare i tempi delle ragazze, che di solito sono più frenate nell’arrivare alla “prima volta”, perché vogliono essere veramente pronte per un momento di intimità così forte. Di sicuro, però, non c’è un’età prestabilita per avere il primo rapporto, anche se bisogna essere coscienti di quello che si sta facendo. S. M.
L’unica qualità utile di una donna ai tempi di Ariosto era quella di fare figli, che dovevano essere certi/legittimi, per cui la sorveglianza sul corpo femminile era severissima. La verginità era sacra. Ovviamente, data la loro assoluta libertà, questo discorso per gli uomini non valeva. Potevano rifiutare una donna che non fosse vergine, ma una donna non si sognava neanche di fare lo stesso. Se un marito voleva uscire a divertirsi con le altre era normale; la moglie, invece, sarebbe stata ripudiata e prima probabilmente picchiata, se non uccisa. Oggi le cose non sono più così, fortunatamente, e spesso è la donna in prima persona a scegliere quando il suo fiore è pronto per essere colto. Personalmente penso che la verginità sia una cosa importante, ma non bisogna avere paura di perderla con qualcuno di “sbagliato”. Tanto, alla fine, la persona con cui starai nella vita al 99% la conoscerai da adulto, non ha senso perdere tempo e occasioni ora, finché sei giovane, per aspettare quello/a “giusto/a”. Ovvio, non vai con il primo che passa per la strada solo per il gusto di farlo, quello no, ci mancherebbe altro, ma non bisogna essere troppo selettivi. Cosi si perderebbe anche il piacere di cogliere l’attimo: carpe diem! D. M.
Tanti adolescenti credono che, se non hai fatto niente entro una certa età, vuol dire che sei sfigata e non hai una vita; se invece hai fatto sesso presto, ti identificano come una brutta persona. I maschi non ci danno importanza, spesso pensano col corpo e non con la testa. Mentre per le femmine la verginità ha più valore. Io do molto peso a questa cosa perché ho avuto esperienze in cui mi sentivo corteggiata solo per un eventuale rapporto. Sono dell’idea che perderò la verginità solo quando troverò una persona che amerò, con cui mi sentirò a mio agio, perché voglio avere una bella esperienza, non solo fisica. Vorrei un cavaliere simile ad Orlando, da questo punto di vista, che seguiva Angelica non per farsela e basta, ma perché se n’era davvero innamorato e l’aveva difesa da mille insidie con fedeltà e coraggio, rispettandola sempre. A. M.
La rosa è un fiore bellissimo, ma quando un uomo decide di raccoglierla, appassisce. Mi sembra esagerato il paragone con la verginità: se si ama una persona non ha senso non fare niente e continuare a chiedersi se sia quella giusta. Dopo un po’ di tempo da fidanzati, è inevitabile che ci sia qualcosa di più dei baci e alla fine quel momento speciale di intimità condivisa si ricorderà per sempre. Credo che si possano amare sia persone vergini che non e che la verginità non dia una marcia in più ad una ragazza. Dunque non dobbiamo focalizzarci su queste piccolezze, ma concentrarci sui quanto amiamo e se questi sentimenti vengono ricambiati, perché se si vuol bene davvero a una persona, non ci si concentra sul suo passato. L’anno scorso ho partecipato ad un incontro nella mia parrocchia con un signore che ci ha raccontato la sua vita: era fidanzato dalle superiori con una ragazza che non voleva fare sesso con lui fino al matrimonio. Era importante per lei questa cosa. Lui, innamoratissimo, decise di aspettare e ci ha raccontato come fosse stata speciale quella prima notte di nozze, mai più scordata. Io non ho la sua stessa idea, ma la rispetto, perché credo che ognuno debba vivere l’amore come meglio crede. G. M.
Nella mia famiglia questo è un discorso che non viene toccato spesso, ma ciò che mi è stato sempre detto a proposito è che devo fare ciò che ritengo giusto, rispettando me stessa e gli altri. Quello che detesto della mia generazione è che, riguardo la verginità, c’è una netta differenza di genere: i maschi, infatti, sono molto più liberi di fare ciò che si sentono senza essere giudicati. Anzi, è come se vedessero, in quanto uomini, la donna ancora come “premio”, così da essere percepiti dagli altri come importanti. Una ragazza, invece, che decidesse di perdere la propria verginità, verrà criticata perché molti sono ancora dell’idea di Sacripante, quella della rosa colta e subito sfiorita. E. Z.
Sinceramente penso che se una persona si sente pronta a fare un determinato passo, ovvero quello di fare l’amore per la prima volta, allora va bene così, perché chi è che ha il diritto di stabilire cosa sia giusto o sbagliato? La vita è troppo breve per preoccuparsi del giudizio altrui. M. C.
Al giorno d’oggi succede spesso che i giovani perdano la propria verginità prima dei 20 anni con una persona che non sposeranno. Ci sono, però, paesi dove la religione ha un grande impatto sulle norme sociali e la verginità femminile ha ancora una grande importanza. In alcune parti del mondo si praticano matrimoni organizzati dalle famiglie, nonostante le numerose battaglie per i diritti delle donne condotte nell’ultimo secolo. Io, sinceramente, penso che una donna non debba essere definita dal proprio passato, ma dalle azioni presenti. Sono stato innamorato di ragazze che non erano vergini, ma ciò non ha minimamente cambiato la mia opinione su di loro. C. I.
In molte tradizioni viene ancora usato il test di verginità: viene messo un lenzuolo bianco sul letto e se al mattino non è sporco di sangue la donna viene considerata “una vergogna”. Questo ovviamente vale solo per le donne, perché agli uomini invece è permesso fare un po’ quello che vogliono, quindi possono “sperimentare”. Per fortuna, pian piano, queste tradizioni e pensieri maschilisti vengono dimenticati e diminuiscono anche le usanze più repressive. Io personalmente penso che i valori siano altri. La verginità è un concetto inventato dalla società per imporre limiti alle donne. A. G.
Durante la lettura del primo canto dell’ Orlando furioso ero seduta in mezzo a due compagne di classe, entrambe fidanzate, che erano sbalordite da ciò che Ariosto scrive e cioè che la verginità è un bene prezioso più degli occhi e della stessa vita. Non voglio fare la finta moralista, né dire che viviamo in un mondo dove la donna è considerata un oggetto di puro svago, come viene descritta Angelica, il sogno impossibile di tutti i cavalieri; piuttosto che, grazie a migliaia di donne che hanno lottato, siamo riuscite ad acquistare la libertà che tanto desideravamo, ma solo per arrivare ad un punto in cui l’unico modo per avere un minimo di visibilità è spogliarsi di fronte a un uomo. Forse sembrerò un po’ radicale su questo, oppure ferma al passato, ma al contrario di molte mie amiche, che vedono il sesso come puro divertimento, per me un rapporto è molto di più, è un momento di intimità che lega con l’altro non solo fisicamente, ma soprattutto emotivamente e per sempre. Incoraggio pertanto le mie amiche ad avere rispetto per il loro corpo, a conservarlo per qualcuno che ne valga davvero la pena. Il problema principale oggi è che per gli uomini il sesso è l’unica vera dimostrazione d’amore e le ragazze, pur di non rimanere sole, lo fanno per sentirsi accettate. Mia madre mi ha sempre insegnato che non ci si deve sentire obbligate e che se un ragazzo ti ama davvero è disposto ad aspettare per te. V. O.