Un’esperienza di crescita e riflessione: la visita degli studenti della 5G alla Casa di Deborah

Le esperienze scolastiche rappresentano un’opportunità unica per gli studenti di apprendere anche al di fuori delle aule. In questo articolo parliamo di un’esperienza significativa vissuta da un gruppo di studenti della 5G, che hanno visitato la “Casa di Debora”, una struttura che supporta i ragazzi in situazioni familiari difficili. Il progetto mira a creare un ambiente accogliente e stimolante, dove i giovani possono ricevere aiuto. Grazie alla collaborazione di volontari, la “Casa di Deborah” offre sostegno nei compiti scolastici e organizza attività ricreative, come laboratori e giochi di gruppo. Questa casa rappresenta un luogo sicuro per i ragazzi, dove possono sentirsi ascoltati e valorizzati.

Parlo da studentessa che ha partecipato all’uscita alla Casa di Deborah e posso dire che quello che inizialmente sembrava un semplice impegno si è trasformato in un’esperienza arricchente, capace di cambiare la mia prospettiva e di insegnarmi molto più di quanto avessi immaginato. Abbiamo avuto l’opportunità di conoscere la dott.ssa Giuseppina Vellone, fondatrice dell’organizzazione “Famiglie per la Famiglia”, che ci ha raccontato come è nata la fondazione e quali sono i suoi obiettivi.

I volontari ci hanno inizialmente proposto un’attività in cui, utilizzando dei post-it, dovevamo scrivere le problematiche che riscontravamo nella nostra famiglia. Successivamente, incollando tutti i biglietti, abbiamo individuato quelle più comuni. La seconda attività era di tipo laboratoriale: divisi in gruppi, siamo stati accompagnati dai volontari a visitare la casa, che si è rivelata molto accogliente, e ci è stato chiesto di rappresentare su tela le problematiche analizzate in precedenza.

Infine, abbiamo esaminato i disegni realizzati e ci è stato chiesto di scrivere su un nuovo post-it quali soluzioni potremmo trovare ai nostri problemi. Al termine di questa attività, mi sono sentita compresa e meno sola, poiché ho scoperto che anche i miei compagni, o comunque i miei coetanei, affrontano conflitti simili ai miei. Dialogando con loro, ho capito che molti di noi hanno avuto la stessa impressione. Inoltre, non mi sarei mai aspettata che un’attività così semplice potesse rivelarsi così produttiva e significativa, toccando nel profondo ciascuno di noi. Anche chi vive serenamente in famiglia ha compreso quanto sia fortunato, mentre altri si sono sentiti compresi.

Ringrazio la scuola per averci dato l’opportunità di partecipare a questo progetto sociale. Sono convinta che andrebbe promosso maggiormente e che riscuoterebbe un grande successo!

Francesca Raccagni 5G

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