LUDOVICO, UNO DI NOI (prima uscita)

Pensieri della 4B a partire dall’Orlando Furioso

“In amor vince chi fugge”: probabilmente è così che la pensava Ludovico Ariosto mentre componeva l’Orlando furioso.  Il famoso poema, infatti, inizia con la bella Angelica in fuga, che non solo non si concede, ma neanche permette di avvicinarsi ai paladini, tutti, indistintamente, pagani o cristiani che siano, innamorati di lei. Ma è davvero così che funziona l’amore? Farsi desiderare è giusto? Quando ci si deve fermare? Qual è il limite? Secondo la mia opinione, è giusto farsi un po’ desiderare, ma solo se serve a capire quanto l’altro/a sia effettivamente disposto/a a fare, pur di averci al suo fianco. L’amore, però, non nasce con questi metodi, ma va curato giorno per giorno, insieme e da entrambe le parti. Invece, col gioco del farsi corteggiare, si potrebbe innescare una situazione tossica perché chi è accecato dall’amore rincorre sempre il proprio amato, ma non fa bene alla salute mentale di nessuno vivere questo sentimento in maniera ossessiva ed esagerata. Ora la domanda è: cosa spinge una persona a scappare in continuazione? Forse non è solo per fare “la difficile”, forse sotto c’è di più. Non è semplice far entrare un altro/a nella propria vita. L’amore può spaventare, ma a volte vale la pena rischiare e fermare la nostra fuga. Letizia

Non si può continuare a rincorrere chi non ci tratta come dovrebbe, ma bisogna amare chi ci ricambia realmente.

Emanuela

A volte quando si arriva vicino a ciò che si desidera c’è la paura di non farcela, di non riuscire ad aprire il proprio cuore, togliersi la maschera e mostrarsi realmente per quello che siamo, insieme ai difetti e ai problemi. Quindi, arrivati a quel punto, si scappa senza dare spiegazioni, lasciandosi alle spalle ciò che volevamo solo perché la paura è stata più forte della voglia di provarci, di metterci in gioco; ma scappare non è mai la soluzione. Quindi no, secondo me in amore non vince chi fugge, forse solo momentaneamente; alla fine quelli che vincono saranno solo quelli che restano e combattono, ma bisogna farlo insieme. Martina

Molte persone confondono l’amore con l’attaccamento emotivo e l’ossessione (fattori che compongono la fase iniziale di una relazione) e una volta che questi svaniscono, o per cause naturali o perché si vede l’altro/a per ciò che realmente è, allora si iniziano a cercare le stesse emozioni altrove, sperando che sia la volta buona, cioè che quei sentimenti rimangano per sempre. Ci si innamora di ciò che non si riesce a comprendere a pieno, ma se si è alla ricerca di qualcosa di reale, non lo si troverà mai continuando ad allontanarsi. Ivana

La realtà non è quella dell’Orlando furioso: noi non siamo il protagonista, che cerca di raggiungere la sua amata costi quel che costi (alla fine perderà perfino la ragione e la dignità). Dopo un po’ ci stufiamo di cercare di attirare l’attenzione di chi non ci vuole e ci concentriamo su chi è lì per noi. Non credo proprio di essere quel tipo di persona che aspetterebbe una vita per stare con qualcuno. Wissal

E’ più facile avere una storia d’amore per chiunque si faccia desiderare, creando una sorta di desiderio di sé nell’altro/a, rispetto a chi dà tutto se stesso scoprendo subito i propri sentimenti con generosità e fiducia? Il primo è qualcuno/a che adora l’idea di essere seguito/a, di attirare l’attenzione su di sé, di essere considerato/a irraggiungibile; il secondo, forse un po’ ingenuo/a, non riesce a rendersi conto che il sentimento in cui crede non è così facilmente realizzabile, che ci vuole tempo e pazienza. Un anno fa, verso la fine dell’estate, ho perso la testa per un ragazzo, conosciuto perché avevamo degli amici in comune. Ero pazza di lui. Era di certo un bel ragazzo, mi mandava ogni tanto dei messaggi carini e dolci, mi invitava a mangiare a casa sua. Si faceva desiderare molto e forse questo aumentava in me l’attrazione. A volte smetteva di scrivermi per giorni e ci stavo male, davvero male: ho pianto per lui. Oggi, che sto vivendo quello che considero vero amore, con chi mi fa sentire bene ed è punto di riferimento per qualunque cosa, mi chiedo ancora: perché?! Beatrice

Cambierei la frase iniziale così: “In amor, se segui chi fugge, perdi”. Fuggire non rende più interessante una persona perché, almeno per me, è importante ‘interfacciarla’ in modo sentimentale; ed io devo sentirmi a mio agio, sicuro di me, valorizzato; ma cercherei anche una protezione, il mio nido sicuro, ciò che non potrei avere da chi continua a fuggire. Anche se può far star male, quello che fugge non va però colpevolizzato, perché non sempre lo fa per attirare l’attenzione; in molti casi  scappa perché magari inizia a non sentirsi più bene, quasi senza respiro. Allontanarsi, in quel caso, è un modo per tornare a respirare; e ci si potrebbe sentire in colpa per non riuscire a ricambiare l’amore ricevuto. Meglio dare le nostre attenzioni a chi le merita e non a chiunque, svalutandoci. Io in passato ho dato il mio cuore a persone sbagliate, ma ora, nelle mani della mia ragazza, so che è al sicuro. Non buttatevi alla cieca, prima conoscete bene una persona, guardate come si pone in certe situazioni e cercate di capire se vi si può fare affidamento. Nicolò

L’amore oggi è molto difficile: le ragazze vogliono solo attenzioni e i ragazzi cercano, invece, ragazze con cui divertirsi, ma nessuno di loro vuole creare relazioni stabili. Mi è capitato di sentire che due si sono messi insieme dopo poco essersi conosciuti, senza aspettare quelle sensazioni, quel desiderio, quella voglia pazza di avere l’altro/a per sé di quando non si è ancora una coppia. E’ come se avessero saltato una parte fondamentale per creare un rapporto. Con questo non voglio dire che ci siano dei tempi standard da rispettare, uguali per tutti; ma la mia risposta è che per avere una relazione, anche duratura, bisogna comportarsi all’inizio un po’ come Angelica, pur cercando di inviare dei segnali di attenzione, nella giusta quantità: attenti/e a non esagerare, per non bruciare le tappe dell’amore. Alice

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