Annunci di lavoro con indicazione dello stipendio

Il Parlamento Europeo ha deciso di porre fine al segreto retributivo: nell’annuncio di lavoro dovrà essere indicata la RAL (retribuzione annua lorda).

Secondo l’art. 5 della direttiva approvata dal Parlamento il 30 marzo scorso, con 427  voti favorevoli, 79 contrari e 76 astenuti, sarà obbligatorio per legge comunicare negli annunci di lavoro, oltre alle varie competenze e abilità che si ricercano nel lavoratore, anche l’ammontare della retribuzione, infatti prima dell’effettivo colloquio lavorativo o tutt’al più al colloquio stesso il candidato dovrà essere messo a conoscenza del compenso.

La norma si inserisce nelle nuove misure per tutelare la parità retributiva tra uomo e donna e  diminuire così il divario retributivo di genere (gender pay gap) attraverso una maggiore trasparenza delle retribuzioni a partire dall’annuncio di lavoro. 

Secondo gli ultimi dati dell’Eurostat 2021 le donne in Europa guadagnano in media il 12,7% in meno rispetto agli uomini. 

Inoltre, a tutte le aziende che hanno più di 100 dipendenti e oltre, viene imposto di correggere eventuali disparità salariali qualora superino il 5% senza alcuna giustificazione, infatti, la direttiva prevede che i datori di lavoro si mostrino neutrali rispetto al genere. 

Viene inserita una pluralità di misure mirate a tutelare il candidato: il datore di lavoro non potrà ad esempio chiedere al candidato la retribuzione percepita nel rapporto di lavoro precedente e in tal modo non sarà influenzato nella scelta della retribuzione offerta. 

Vi saranno delle sanzioni per i datori di lavoro che non rispettino queste regole e risarcimenti per i candidati che si sentono vittime di discriminazioni per quanto riguarda la mancata trasparenza retributiva o il gender pay gap. 

Le leggi italiane già vietano ai recruiter di chiedere informazioni ai candidati, in sede di colloquio, che possono risultare discriminatorie per motivi religiosi, orientamento sessuale, disabilità e riferimenti allo stato civile. 

Nonostante questo alle donne vengono spesso poste domande riguardanti la vita personale quali: “sei sposata o convivi?”, “avrai intenzione di avere figli?” e questo purtroppo penalizza  le loro assunzioni.

L’Italia dovrà attuare la direttiva entro 3 anni, come previsto per tutti i paesi membri dell’UE. Attualmente l’Italia per quanto riguarda la trasparenza salariale risulta avere una percentuale molto bassa, solo un annuncio su dieci dichiara la RAL offerta ai candidati.

Indicare nell’annuncio di lavoro l’effettivo corrispettivo permette al candidato di valutare più offerte di lavoro in meno tempo e di conseguenza scegliere meglio l’offerta di lavoro che potrebbe fare al caso suo. Questa norma porterebbe vantaggi anche al datore di lavoro che tra i candidati avrebbe persone realmente interessate a ricoprire quel ruolo, e finalmente diminuirebbero le discriminazioni tra uomo e donna al momento dell’assunzione e nel mondo del lavoro. 

Michelle Kullaj 4G

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