Luci e ombre alla prima assemblea d’Istituto

Riflessioni a caldo dalla 2D

PROMOSSA

In data 27/2/2023 l’istituto Lorgna Pindemonte ha organizzato un’assemblea  che si è svolta in Gran Guardia. Si è parlato delle baby gang, che da tempo minacciano tutti noi e non ci lasciano tranquilli, appunto perché non si fanno vedere, agiscono in segreto, con atti vandalici, o all’improvviso, assalendo chi è da solo, rubandogli di solito cellulare, orologio, perfino le scarpe da ginnastica. Durante tutta la mattinata ci hanno spiegato come sia svantaggioso far parte di queste bande e di come sia inutile buttare la propria vita così. Durante la vita, piuttosto, bisogna cercare di migliorare il mondo, di farsi ‘vedere’ come un eroe o cose del genere, cercare di fare qualcosa di importante. Un’ assistente sociale ci ha poi spiegato che fine fanno questi ragazzi: vengono arrestati dalla polizia o uccisi durante le loro brighe, come si è visto chiaramente nel film.

Molti ragazzi fanno parte delle baby gang perché non hanno l’opportunità di parlare dei loro problemi con qualcuno e quindi si chiudono in se stessi. Ciò che mostrano, che si vede, è la violenza; ciò che resta invisibile sono le emozioni tristi, che non si riescono a capire fino in fondo. Questi soggetti sono prima di tutto invisibili a se stessi e, sentendosi emarginati, scelgono di farsi notare attraverso atti illegali. Fortunatamente per aiutarli son  presenti in tutte le regioni italiane degli assistenti sociali. Io non sono d’accordo sul compiere reati, pur di non sentirsi soli e abbandonati.

Due psicologhe hanno parlato delle situazioni che alcuni giovani d’oggi vivono, ad esempio problemi familiari, povertà etc etc. Secondo me quella delle baby gang è invece più che altro una moda. Ritengo che ognuno debba ragionare con la propria testa, senza farsi trascinare dal flusso.

Poi è arrivata una poliziotta che ha parlato delle varie gang che ci sono a Verona, una delle quali è la QBR (Quartiere Borgo Roma), di come questi ragazzi violenti, fuori, si sentano degli dei e poi, però, quando vengono arrestati si mettano a frignare come dei bambini.

Devo dire che è stato un argomento molto interessante in quanto riguarda la mia fascia di età e anche persone che vivono nella mia stessa città. Mi è dispiaciuto, quindi, vedere gente poco attenta. Tutto questo è stato organizzato dai nostri rappresentanti di istituto, che si sono esposti e si sono presi la propria responsabilità. Così ci hanno offerto una giornata di scuola alternativa, diversa dalle altre e alla fine, per alleggerire un po’ il clima, ci è stata concessa una mezzoretta di musica, messa da uno dei ragazzi della scuola, che ci ha fatto divertire.

BOCCIATA

Il 27/2/2023, durante l’Assemblea di Istituto, si è affrontato il tema delle baby gang. A parlare sono venuti diversi esperti: due assistenti sociali che si occupano della riabilitazione dei ragazzi che commettono questi crimini violenti; una poliziotta, che è il vicequestore di Verona; infine un assessore del Comune.

Ciò che risultava visibile ad un occhio poco attento erano tutti i diversi discorsi riguardanti queste baby gang, ma ad uno più sveglio erano chiare altre cose: prima fra tutte il pressapochismo che aleggiava in sala: sia tra gli studenti, che chiaramente erano lì per saltare un giorno di scuola, sia tra gli ospiti e gli organizzatori stessi, che trattavano l’argomento con una superficialità mostruosa. Dal mio punto di vista ho potuto assistere a scene di grande squallore, partendo dai ragazzi, la maggior parte dei quali cercava di usare il telefono di nascosto o di dormire mettendosi nelle posizioni più improponibili. Ciò che è risultato evidente in questa assemblea non è il male che fanno le baby gang, ma la svogliatezza e il disinteresse che vi sono nel cercare di risolvere seriamente il problema.

A me non è piaciuto tanto quello che ho sentito dagli assistenti sociali e dalla poliziotta perché hanno detto di aiutare le famiglie e i ragazzi, quando in realtà credo non lo  facciano;  questo lo dico perché  ho amici che hanno avuto a che fare con assistenti sociali e polizia e, dai loro racconti, non sono così gentili come dicono di essere. Invece, mi è piaciuto molto come ha parlato l’assessore perché mi è sembrato che avesse provato a guardare il mondo attraverso i nostri occhi.  Ci ha fatto capire che non siamo invisibili agli occhi delle istituzioni, anzi, visibilissimi, e che non dobbiamo pensarle nemiche. Infine ci hanno fatto vedere un film fatto male sulle baby gang.

L’argomento delle droghe, prostituzione, furti e rapine, personalmente mi è estraneo: non mi sono mai messo in mezzo ad uno di questi comportamenti. Ciò che non mi è piaciuto è stato il discorso del vice-questore: credo che oggi gli adulti, anche se non lo fanno con cattiveria, guardino tutti noi giovani come coloro che possono far loro del male, per quel che possiamo aver visto in tv, sui social, o sentito alla radio.

Una delle prime cose che saltava all’occhio era la pessima organizzazione: come ciò sia avvenuto, non lo posso sapere, ma sicuramente non ne è uscito nulla di buono. Appena siamo arrivati ci siamo accorti della massa di persone che si era formata; dopo 20 minuti siamo finalmente entrati e ci siamo dovuti sedere sparsi per la sala, visto che si erano sbagliati ad assegnarci i posti.

Gli ospiti, invece, erano ben selezionati per l’argomento da affrontare. Abbiamo poi visto un film, sempre sul tema baby gang, abbastanza carino, anche se presentava scene un po’ violente e spinte. Forse in giro c’era di meglio. Probabilmente un altro aspetto negativo è stato il fatto che i rappresentanti non sono riusciti ad avere un buon rapporto di collaborazione e così non  sono stati capaci di catturare la nostra attenzione come speravano, ma sicuramente io non sarei riuscito a fare di meglio, quindi apprezzo comunque l’impegno che c’è stato, a prescindere dal risultato.

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