Raccontare i disturbi alimentari con la delicatezza di un fiocco di neve: Simona Baldelli, La neve finché cade (2021)
Recentemente abbiamo letto un romanzo nella nostra classe. È un libro che parla di tante cose, anche dei disturbi alimentari che sono caratterizzati da abitudini alimentari non equilibrate e da un’eccessiva valutazione di sé in base al peso e alle forme corporee. Anche nel romanzo viene fuori che tali aspetti diminuiscono l’autostima, possono portare alla depressione e provocare la paura di crescere.
In La neve finché cade Lisa è una ragazza di quindici anni insicura del suo corpo tanto da non ritenersi sufficiente per l’ambiente in cui si trova, un collegio privato che la tiene lontana da casa e dai suoi genitori. Nonostante le difficoltà dovute all’anoressia Lisa riesce piano piano a fare delle amicizie che poi l’aiuteranno a portare a termine una missione importante e pericolosa che le cambierà la vita.
Senza rendersene conto, Lisa, grazie ai suoi amici, riuscirà a superare il suo disturbo e si accorgerà che la sua “casa” sono proprio gli amici che l’hanno sempre aiutata e sostenuta dal primo momento senza giudicarla.
All’inizio Lisa ha difficoltà a relazionarsi con il mondo esterno e cerca in tutti i modi di rendersi invisibile e di non farsi notare per paura che la gente la giudichi per il suo fisico.
Il nostro corpo, infatti, è come se fosse la nostra casa, un posto in cui ci si può nascondere quando tutto sembra che vada male, ma per riuscire a sconfiggere questo dolore bisogna trovare la propria “casa”, quella persona, cosa, animale che ci faccia stare bene senza rendersene conto.
Emma Roncoletta 1H, 2021/22