Connessioni – L’amicizia, quella vera

Pubblichiamo il sesto racconto sul tema “Connessioni”.

Brescia, 20 aprile. Mario, un ragazzo di 13 anni, frequenta la terza media. Le medie per lui sono un momento difficile, ma di crescita dal punto di vista sociale. E’un bravo ragazzo, gentile, educato e simpatico, abbastanza bravo a scuola . Con gli insegnanti si trova bene, ha degli ottimi insegnanti, ma non molti amici, perché quasi tutti i suoi compagni non lo accettano per quello che è.

All’intervallo parla con i pochi  amici che ha, o, a volte, rimane da solo a passeggiare nel cortile della scuola, ascolta  in silenzio i suoni e osserva la natura, riflettendo  su sé stesso. I suoi amici sono Sebastian, Fabrizio, Piero e Alice. Con loro si sente sé stesso, ha instaurato un’amicizia importante: lo aiutano sempre nei momenti difficili, ad esempio proprio quando rimane solo, quando nessuno vuole dialogare con lui, oppure quando, nell’ora di  educazione fisica, con i giochi a squadre, verrebbe scelto sempre per ultimo, solo perché gli altri sanno che non è molto agile.

Mario dalle elementari ha una vecchia conoscenza, Paolo, un tipo non molto simpatico, che si divertiva a prenderlo in giro e a fargli i dispetti, lo metteva in imbarazzo e lo imbrogliava quando giocavano a carte. Ecco che alle medie Paolo ha conosciuto un altro ragazzo del genere, Mirko. I due si “divertono” a prendere in giro Mario e a bullizzarlo. Ad esempio, un giorno lo hanno picchiato perché, uscito da scuola,  ha regalato un mazzo di fiori a una ragazza, Aurora, di cui si sentiva innamorato; ma, visto che Aurora piaceva anche a Mirko, lo hanno picchiato. Quel giorno, a vedere, c’erano molti ragazzi e ragazze, tra cui  gli amici di Mario, che avevano tentato di aiutarlo, ma, causa la gran folla, non erano riusciti a passare e ad arrivare in tempo. Si erano messi ad urlare per far spostare la gente, ma invano. Mario alla fine era ridotto proprio male: si era dovuta chiamare l’ambulanza e avvisare i suoi genitori.

In un primo momento, circa un due mesi, nessuno aveva voluto parlare dell’accaduto con i prof o il preside: tutti avevano paura di ripercussioni da parte dei genitori di Mirko e Paolo, che erano persone importanti; ma poi…

gli amici di Mario avevano detto tutto, in base a quello che erano riusciti a vedere, anche se la classe non li aveva appoggiati. Mario, quando era tornato in classe, non aveva quindi raggiunto il suo desiderio: avrebbe voluto essere finalmente accettato dagli altri per ciò che era; ma questo momento lo aveva aiutato comunque a crescere, a non essere troppo permaloso, per esempio, a lasciarsi scivolare addosso le cattiverie, perché non facciano troppo male.

Soprattutto aveva compreso che l’amicizia è un legamefondamentale: se è vera sa trovare il coraggio e sa dare coraggio. G. B. 1D

Nella raccolta Connessioni, leggi anche Professore, mi sente?, Solitudine, Un abbraccio secolare, Attraverso gli occhi di Mary, Intesa o empatia.

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