Pubblichiamo il secondo racconto sul tema “Connessioni”. La protagonista è Eloise, una ragazza di 15 intrappolata nella pandemia del 2020/21.
Solitudine
Questa è la storia di Eloise, una ragazza di 15 anni, intrappolata nell’epidemia del 2020-2021.
Allora la scuola si faceva in dad (didattica a distanza). Un giorno la professoressa di italiano aveva assegnato alla classe il compito di scrivere un testo sulle connessioni, che forse si potevano intendere in senso lato, come le proprie emozioni.
Ecco ciò che scrisse Eloise:
“In questo momento, nel periodo che stiamo vivendo con il covid, se penso alla parola connessioni, mi viene in mente una miriade di cose, persone, pensieri…
Ad esempio penso alla connessione del WI-FI, che in questo determinato periodo è essenziale avere, perché altrimenti le professoresse e i professori si arrabbiano. Penso alle connessioni umane, che mancano, che non ci possono essere e di cui invece sento tanto il bisogno: vorrei abbracciare i miei amici, baciare i miei nonni, passeggiare con qualcuno senza dovergli stare distante indossando una mascherina.
Penso alla connessione che c’è nelle cose che abitualmente faccio, che ormai sono sempre le stesse: pulire la stanza, mangiare, seguire le lezioni, postare i compiti…
Penso alla connessione che avevo con i miei gattini, a cui molte volte penso, che ora non ci sono più e che mi mancano un sacco.
Penso alla connessione che non c’è più tra i miei genitori.
Penso alla connessione che ho con mia sorella e con mia mamma, le due persone per me più importanti, e sento che si sta indebolendo in questa convivenza obbligata.
Penso alla connessione che ha la mia mente con i libri quando deve studiare, che non è più la stessa, non c’è più quella voglia, quella spensieratezza: ci sono solo un capitolo la leggere, una mente e delle informazioni da memorizzare.
Penso alla connessione che ho con me stessa, spenta, diversa e triste.
Se ci penso mi sembra proprio che ora tutto sia negativo, i pensieri sono brutti, piatti, inutili.
Se invece penso a quello che è stato e che sarà, mi viene in mente tutto il contrario”. REPERTO 59FF701TQ
Ora ci troviamo nel 3021 e, grazie a tanti reperti come questo, appunti scolastici, testi, racconti e compiti scritti dai ragazzi, siamo riusciti a ricostruire la storia e a capire i fatti: quello che allora i nostri nonni hanno passato, è stato sicuramente un momento difficile, che alla fine è stato superato dopo ben 3 anni di perdite e sofferenze. Poi la popolazione mondiale è stata vaccinata, con uno sforzo gigantesco, soprattutto per raggiungere le persone più povere: è stato l’avvenimento epocale del terzo millennio.
Ora siamo qui noi, generazione nuova di giovani, la più preparata, la più tecnologica che mai abbia abitato il pianeta, ma non possiamo immaginare cosa ci riservi il futuro, speriamo di essere in grado come loro di affrontarlo insieme. G. G.
Nella raccolta Connessioni, leggi anche Professore, mi sente?