Perchè il giorno della memoria?

Come ogni anno, anche oggi 27 gennaio 2021 noi studenti/e dell’Istituto Lorgna-Pindemonte abbiamo partecipato ad una conferenza streaming dal titolo ” Il mondo si regge sul fiato dei bambini che vanno a scuola”; incontro organizzato dalla Rete Scuola e Territorio. Alla maggior parte di noi conforta pensare che l’Italia del 1940  fosse  stata ”buona” per il fatto che, rispetto agli altri paesi europei, avesse deportato solo il 23% degli ebrei. Gran parte della popolazione è convinta che tutte queste brutte vicende (dalle leggi razziali, alla persecuzione fino ad arrivare allo sterminio) siano state frutto di un obbligo nei confronti di quella che era la potenza tedesca. Ed è sconcertante come ci siano ancora tante persone che giustificano le loro azioni. Non solo Adolf Hitler, ma anche Benito Mussolini e tutti coloro che lo seguirono, fecero sì che gli ebrei fossero considerati razza inferiore. Quindi, non è importante il dato riportato sopra, ma il crimine commesso. Nessuno può permettersi di dimenticare come i diritti di un essere umano furono annientati: gli ebrei venivano considerati “pezzi”, le donne torturate con esperimenti crudeli e i bambini innocenti bruciati vivi. Come disse Primo Levi, “comprendere è impossibile, conoscere è necessario”. Al giorno d’oggi non possiamo permettere che l’ignoranza abbia la meglio, perchè essa, assieme all’indifferenza, è l’arma più letale che ci sia. Dobbiamo ricordare per non rifare gli stessi errori. Prima di giustificare la propria patria, è necessario comprendere il dolore di chi fu vittima della deportazione: informarsi, mettersi al loro posto, ascoltare le testimonianze…

E’ la convinzione che tutto ciò non possa più accadere che ci rende così spavaldi. Ma cosa succederebbe se tutto d’un tratto fossimo espulsi dalle attività sociali per via della nostra identità religiosa? O se le nostre madri fossero obbligate a vedere i propri figli venire uccisi? O se noi stessi fossimo costretti a lavorare fino allo sfinimento per poi morire nelle camere a gas? L’olocausto è un tema toccante e delicato che però, per comprenderne veramente il significato, va trattato con la massima chiarezza per non dimenticare coloro che sono morti ingiustamente.

Un riconoscimento particolare lo dobbiamo alla scuola che ogni 27 gennaio sensibilizza questo triste momento  con film, incontri e percorsi di riflessione. Come quello di quest’anno con la toccante testimonianza di Bruna Cases e Giordano D’Urbino, ebrei che riuscirono a scappare dai nazisti in Svizzera.

Pagine dal diario di Bruna Cases pubblicate dal Corriere https://www.corriere.it/cronache/diario-bruna-cases-olocausto/index.shtm

Ricordiamo questa data come Giorno della Memoria per non scordarci quello che fu il genocidio più atroce della storia e per non lasciare che l’antisemitismo e il razzismo (malattie della società razziale e semitista) venga ripetuto. E questo deve essere compreso e sostenuto soprattutto da noi studenti, perché il mondo si regge sul fiato dei bambini che vanno a scuola. (detto ebraico)

Andreea Cazac 4D

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